Nuova Riveduta:

Romani 10:6

Invece la giustizia che viene dalla fede dice così: «Non dire in cuor tuo: "Chi salirà in cielo?" (questo è farne scendere Cristo), né:

C.E.I.:

Romani 10:6

Invece la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo;

Nuova Diodati:

Romani 10:6

Ma la giustizia che proviene dalla fede dice così: «Non dire in cuor tuo: Chi salirà in Cielo?». Questo significa farne discendere Cristo.

Riveduta 2020:

Romani 10:6

Ma la giustizia che viene dalla fede dice così: “Non dire in cuor tuo: 'Chi salirà in cielo?' (questo è un farne scendere Cristo) né:

La Parola è Vita:

Romani 10:6

Riguardo la salvezza che viene dalla fede non dire nel tuo cuore: «Chi salirà nel cielo?» (cioè per portare giù Cristo). Oppure:

La Parola è Vita
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Riveduta:

Romani 10:6

Ma la giustizia che vien dalla fede dice così: Non dire in cuor tuo: Chi salirà in cielo? (questo è un farne scendere Cristo) né:

Ricciotti:

Romani 10:6

E la giustizia dalla fede dice così: «Non dire nel tuo cuore: - Chi salirà al cielo? -», ciò è un trarne giù Cristo;

Tintori:

Romani 10:6

Ma della giustizia che vien dalla fede dice: «Non dire in cuor tuo: «Chi salirà in cielo?» sarebbe a dire per farne discendere il Cristo;

Martini:

Romani 10:6

Ma la giustizia, che vien dalla fede, dice così: Non istare a dire in cuor tuo: chi salirà in cielo? Viene a dire per farne scendere il Cristo:

Diodati:

Romani 10:6

Ma la giustizia, che è per la fede, dice così: Non dir nel cuor tuo: Chi salirà in cielo? Quest'è trarre Cristo a basso.

Commentario abbreviato:

Romani 10:6

5 Versetti 5-11

Il peccatore autocondannato non deve preoccuparsi di come trovare questa giustizia. Quando parliamo di guardare a Cristo, di riceverlo e di nutrirci di lui, non intendiamo Cristo in cielo, né Cristo negli abissi, ma Cristo nella promessa, Cristo offerto nella parola. La giustificazione per fede in Cristo è una dottrina chiara. Viene portata davanti alla mente e al cuore di ognuno, lasciandolo così senza scuse per l'incredulità. Se un uomo confessasse la fede in Gesù, come Signore e Salvatore dei peccatori perduti, e credesse davvero in cuor suo che Dio lo ha risuscitato dai morti, dimostrando così di aver accettato l'espiazione, sarebbe salvato dalla giustizia di Cristo, imputata a lui per fede. Ma non c'è fede giustificante che non sia potente nel santificare il cuore e nel regolare tutti i suoi affetti con l'amore di Cristo. Dobbiamo dedicare e consegnare a Dio le nostre anime e i nostri corpi: le nostre anime nel credere con il cuore e i nostri corpi nel confessare con la bocca. Il credente non avrà mai motivo di pentirsi della sua fiduciosa fiducia nel Signore Gesù. Di tale fede nessun peccatore si vergognerà davanti a Dio; e dovrebbe gloriarsene davanti agli uomini.

Riferimenti incrociati:

Romani 10:6

Rom 3:22,25; 4:13; 9:31; Fili 3:9; Eb 11:7
De 30:11-14; Prov 30:4
Giov 3:12,13; 6:33,38,50,51,58; Ef 4:8-10; Eb 1:3

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